lunedì 11 febbraio 2013

Succedeva tre anni fa a Sanremo:

Salve gente! Non sono morta, sono solo impegnata nella lettura del Purosangue del Trash che mi sta dando filo da torcere: non è mica facile decidere quali stronzate riportare e quali no, purtroppo ce ne sono troppe per poterle riportare tutte (almeno un paio per pagina).




Nel frattempo, in occasione del festival di Sanremo che sta per iniziare, pubblico un post in memoria di ciò che successe tre anni fa. Perché certe cose non devono essere dimenticate.

Di cosa parlo? Di Italia amore mio, lo sciagurato singolo di Pupo, Filiberto e Canonici.





Andiamo con ordine: era il Sanremo del 2010 e Pupo & Co. si presentarono al festival. Emanuele Filiberto, in particolare, era reduce da parecchi scandali che avevano puntato i riflettori sulla sua famiglia: questioni dinastiche, risarcimenti milionari chiesti allo stato italiano nonostante la dichiarazione di "nulla a pretendere" firmata anni prima, lo scandalo del casinò di Campione d'Italia, la morte del diciannovenne Dirk Geerd Hamer, esternazioni poco felici sulle leggi razziali e così via.
Anche Pupo veniva da una situazione particolare: aveva appena saldato un debito di 200 milioni di lire all' amico Gianni Morandi, che glieli aveva prestati negli anni '90 per fare fronte a debiti di gioco accumulati al casinò.
Il terzo signore invece è Luca Canonici: un tenore senza trascorsi paragonabili a quelli dei suoi compari, che poco dopo questa esperienza pubblicherà un disco di musica pop, per il quale Pupo ha scritto parecchi pezzi.

Adesso basta chiacchiere e sentiamo questo scempio.
ATTENZIONE: ASCOLTO SCONSIGLIATO AI POSSESSORI DI ORECCHIE SENSIBILI







Quanto percolato che si trova in questo pezzo!
La prima cosa che si nota è la metrica sgangherata, al punto che il pezzo sembra un'accozzaglia di frasi buttate a casaccio. Vi riporto il testo:
(Pupo) Io credo sempre nel futuro, nella giustizia e nel lavoro,
nel sentimento che ci unisce, intorno alla nostra famiglia.

Io credo nelle tradizioni, di un popolo che non si arrende,
e soffro le preoccupazioni, di chi possiede poco o niente.


(E. Filiberto) Io credo nella mia cultura e nella mia religione,
per questo io non ho paura, di esprimere la mia opinione.
Io sento battere più forte, il cuore di un'Italia sola,
che oggi più serenamente, si specchia in tutta la sua storia.

(L. Canonici) Sì stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.
Io, io non mi stancherò, di dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.


(E. Filiberto) Ricordo quando ero bambino, viaggiavo con la fantasia,
chiudevo gli occhi e immaginavo, di stringerla fra le mie braccia.


(Pupo) Tu non potevi ritornare pur non avendo fatto niente,
ma mai ti sei paragonato, a chi ha sofferto veramente.


(L. Canonici) Sì stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio
Io, io non mi stancherò, di dire al mondo e a Dio, Italia amore mio

(Pupo) Io credo ancora nel rispetto, nell'onestà di un ideale,
nel sogno chiuso in un cassetto e in un paese più normale.

(E. Filiberto) Sì, stasera sono qui, per dire al mondo e a Dio, Italia amore mio.
Le parti sottolineate sono praticamente senza metrica, senza rime e senza assonanze. Cioè frasi buttate a casaccio, potrebbe suggerire qualche mala lingua. Le parti in corsivo invece sono populismi beceri e ributtanti: le tradizioni, i poveracci morti di fame, la religione, il patriottismo gettato alla CdC e la gente che soffre. Mancano giusto la pace nel mondo e i beagle di Green Hill e abbiamo fatto en plein.

Un' attenzione particolare merita invece la prima frase cantata da Filiberto:
Io credo nella mia cultura e nella mia religione,
per questo io non ho paura, di esprimere la mia opinione.
Vi ho sentiti ridere! Non provate a negarlo!


Passiamo adesso all'interpretazione: che il buon Emanuele Filiberto non abbia le doti necessarie a fare il cantante lo si nota senza problemi. Il problema è che per permettergli di "cantare", il pezzo parte da una tonalità bassissima, e infatti Pupo stenta sulla prima e sull'ultima strofa.
Sarebbe anche criticabile la decisione di far concludere il pezzo al meno dotato dei tre, ma era ovvio che Filiberto si trovasse su quel palco come macchietta piuttosto che come cantante.
Infine, notate la sopraffina scopiazzatura citazione di Over The Rainbow!



Il pezzo fu accolto, la prima serata, da un pubblico equamente distribuito tra contestatori e sostenitori; nelle serate successive i secondi andarono diminuendo esponenzialmente a favore dei primi.
I due cantanti con mascotte furono esclusi alla prima serata e poi ripescati alla terza, col televoto (ricordatevi questo dettaglio).
Nino D'Angelo, escluso in favore del Fantastico Trio, non usò mezzi termini per esprimere la sua opinione:
“Quando avevo espresso tutti i miei dubbi sull’operazione di Pupo col Principe, Emanuele Filiberto mi aveva detto di ascoltare la canzone prima di criticare. Io la canzone l’aggio ascoltata ed e’ proprio ‘na chiavica!”
E in seguito rilancia:
"l’ho risentita bene. È molto più che una chiavica"


Un' ulterione cascata di percolato la troviamo in quarta serata: quella dedicata ai duetti. Lo sciagurato trio si presenta col CT Marcello Lippi.
I fischi arrivano puntuali, anche se è difficile stabilire a chi siano rivolti: anche Lippi è al centro di polemiche poiché non ha convocato Cassano per il mondiale di calcio.
Lippi, inoltre, agisce contro il regolamento prendendo la parola prima dell'esibizione: riesce a strappare un applauso quando omaggia Franco Ballerini, scomparso non molto tempo prima, ma per il resto il suo discorso è di un vomitevole unico:
"Sono qui perché per una canzone con questo titolo non poteva non esserci il CT della nazionale. Qui c'è della sostanza, non ha importanza come il brano viene cantato"
In ordine: prima fa leva sul patriottismo italiano che emerge solo ai mondiali di calcio, poi esalta il pezzo, infine sminuisce la categoria dei cantanti lasciando intendere che se un pezzo è bello non serve saper cantare.
Adesso immaginate la vostra canzone preferita cantata da Filiberto e ditemi se non avete voglia di perforarvi i timpani con un cacciavite.
PS: Lippi ha anche ammesso indirettamente che Filiberto canti da schifo.

Giusto per aggiungere altro populismo scontato come le imitazioni cinesi delle Converse ai mercatini rionali, la canzone viene modificata: l'accenno all'esilio dei Savoia sparisce, lasciando il suo posto ad una strofa che parla della vittoria dell'Italia ai mondiali di calcio in Germania, mentre sullo sfondo scorrono immagini a tema. Anche modificare una canzone è contro il regolamento, in quanto i pezzi sono da depositare prima dell'inizio del festival.

Interrogato sul perché siano state fatte queste concessioni allo sciagurato trio, il direttore artistico Gianmarco Mazzi replica:
Quarta serata è sempre stata concepita come serata libera. È evidente che nessuno di noi pensava che Lippi potesse cantare (N.d.A.: non canta, non balla, non recita, allora è venuto apposta per infrangere il regolamento?). Non me la sono sentita di fermare un'icona italiana, un signore che è stato gentile a venire. È ovvio che non è il suo ambiente. Nel brano della canzone era normale che venisse omaggiato un ospite. Rispetto molto il regolamento ma non sono un amministratore di condominio soprattutto quando trovo artisti che si impegnano (!!!). Sono rimasto stupito che il trio Pupo- Emanuele Filiberto e Canonici siano riusciti a far venire Lippi. Ci sono cantanti che sono riusciti a fare grande spettacolo come loro e altri che hanno fatto il minimo sindacale. Io incoraggio chi si impegna molto e la libertà nelle versioni delle canzoni la ho trasmessa a tutti gli artisti in gara.
Si può sentire chiaramente il "cri-cri-cri" di Mazzi che prova ad arrampicarsi sugli specchi, dato che i suoi tentativi di giustificare il trattamento di favore ricevuto dalle tre dis-grazie non convincono: "è un'icona italiana, non potevo fermarlo" altro non è se non la parafrasi di "gli faccio un trattamento di favore perché è una persona importante", che a sua volta è parente a "sono un leccaculo".
Enrico Ruggeri, escluso in quarta serata assieme a Fabrizio Moro, rigira il coltello nella piaga:
 A termini di regolamento ci potrebbero essere i presupposti per inoltrare ricorso sull'esito della gara di venerdì. Può darsi sia così, ma davvero la cosa non mi riguarda e pertanto ho convinto la mia casa discografica ad astenersi dal farlo


Ma il peggio arriva in finale, quando Antonella Clerici elenca gli esclusi: alla notizia dell'esclusione di Malika Ayane l'orchestra protesta e chiede di rendere pubblico il proprio voto. Il permesso viene negato e la Clerici nomina l'ultima esclusa: Noemi. Il che vuol dire che il trio è in finale.
A questo punto la protesta è unanime: il pubblico fischia e intona cori di "venduti-venduti", mentre l'orchestra getta addirittura gli spartiti appallottolati sul palco, una cosa mai successa prima.






Arriviamo infine alla proclamazione del vincitore (scelto, ricordo, principalmente in base al televoto).
I piazzamenti sono ignoti persino ai tre finalisti, ciò nonostante Filiberto sorride abbastanza soddisfatto facendo il segno "2" con le dita contro la gamba. In effetti sono arrivati secondi. Degli altri due finalisti, Scanu (classificato primo) ha il microfono per cantare in mano già da prima della proclamazione dei vincitori, mentre Mengoni (terzo nonostante fosse indubbiamente e innegabilmente il migliore dei tre) esibisce la faccia di un uomo che ha appena ricevuto un clistere a propulsione atomica nell'ano.


Il festival finisce qui, ma la polemica non si esaurisce: intervistata da Striscia La Notizia, la responsabile di un call center di Rimini racconta:
"L' anno scorso ho avuto diverse richieste per comprare i televoti a Sanremo. Si è rivolto a noi anche qualcuno che quest' anno a Sanremo ha superato le zone calde e si è posizionato in una zona particolarmente alta. L' anno scorso non ha acquistato i voti per motivi economici. Arrivando in una posizione del genere può darsi che quest' anno qualcosa abbia fatto"
Gli unici cantanti ad aver partecipato sia nel 2009 che nel 2010 sono Pupo e Povia, ma di questi due solo il secondo è arrivato in zone calde (Povia invece si è classificato decimo).
Pupo smentirà di aver comprato voti, sebbene non sia nuovo a queste tattiche: aveva già dichiarato in passato di aver comprato voti del Totip che gli valsero il quarto posto al festival di Sanremo del 1984.
Dando per buono che i voti ricevuti siano legittimi, emerge una contraddizione: il singolo non ha venduto molte copie e non ha ricevuto passaggi in radio. In pratica, di tutte le persone che lo hanno votato durante il festival, nessuna lo ha sostenuto in seguito. Il che è quantomeno sospetto, ma non interroghiamoci oltre.

Vi segnalo infine una notizia (in seguito rivelatasi un pesce d'aprile): Easyjet dichiarò di voler trasmettere Italia amore mio durante la discesa dei passeggeri per spingerli a scendere in fretta e velocizzare così le operazioni.





PS:
A questo brano va riconosciuto un merito: ha messo d'accordo tutti, anche i diversi schieramenti politici.
Michele Serra, giornalista di Repubblica, affermò: "Italia amore mio riesce a rendere ridicola la destra."
Filippo Rossi, direttore di Ffwebmagazine, definì il brano "un inno imbarazzante, nazional-trombonesco"  e minacciò addirittura lo sciopero della fame se fosse arrivato primo.
Pierluigi Bersani appoggiò lo sciopero proposto da Rossi.

Flavio Arzarello, coordinatore nazionale della Fgci, rilanciò: "lo pseudopatriottismo inscenato venerdì, peraltro contro il regolamento, è davvero un'offesa alla nostra Repubblica. È scandaloso, inoltre, che il ct della Nazionale italiana si presti a queste sceneggiate con l'unico scopo di riabilitare i Savoia agli occhi degli italiani."
Infine Luca Borgomeo, presidente dell' Aiart: "Con il trio Pupo-Filiberto-Canonici altro che canzone nazionalpopolare! Siamo veramente alla banalizzazione della musica."







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